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Possiamo osservare e studiare la Luna in almeno tre modi diversi: ad occhio nudo, con un binocolo o con un telescopio e con Internet. In questa sezione sono riepilogate alcune nozioni fondamentali per ognuno di questi modi.

La Luna ad occhio nudo

E’ importante conoscere la Luna ad occhio nudo per studiarne le diverse fasi imparando a prevedere gli orari di visibilità di ogni fase. Usando ad esempio il diagramma disponibile in questo sito è possibile capire che la Luna al primo quarto è visibile da mezzogiorno a mezzanotte, oppure che la Luna piena è visibile dalle 6 del pomeriggio alle 6 del mattino.
Sempre osservando la Luna a occhio nudo è possibile, quando è piena, distinguere le zone chiare (montagne) dalle zone scure (mari) e riconoscere le zone principali che vanno sicuramente conosciute bene. E’ possibile anche riconoscere i principali sistemi di “raggi” corrispondenti ai crateri Tycho e Copernico. Riconoscere questi zone principali aiuta anche ad imparare ad orientarsi sulla faccia visibile del nostro satellite naturale.

La Luna con il binocolo o con un piccolo telescopio

Il cannocchiale di Galileo non era certo molto potente ed un normale binocolo può essere considerato uno strumento addirittura superiore. Volendo però raccomandare un buon binocolo per l’osservazione della Luna e anche di altri corpi celesti, l’ideale sarebbe uno strumento 7 x 50 (cioè 7mm di apertura dell’oculare e 50mm di apertura dell’obiettivo frontale). Un binocolo 6 x 30 è comunque un buono strumento per lo studio della Luna (e forse anche più maneggevole con mani di bambino). Binocoli più piccoli sono invece di minore utilità, mentre binocoli più grandi possono anche dare più soddisfazione, ma con un costo considerevolmente maggiore e soprattutto un peso tale da richiedere l’utilizzo di un treppiede per sostenere lo strumento.
Per piccolo telescopio si intende sia uno dei vari telescopi giocattolo facilmente reperibili (che però possono dare anche grande frustrazione per la loro instabilità e difficoltà di messa a fuoco), che un telescopio tipo il Celestron FirstScope che è un buon piccolo telescopio da 7 cm di apertura, facilmente trasportabile, con ottiche di grande qualità.
Con strumenti di questo tipo la Luna è sempre visibile nella sua interezza (il piccolo telescopio si deve usare con un oculare da pochi ingrandimenti), ma i particolari che si possono vedere sono di gran lunga superiori a quelli che Galileo poteva osservare con il suo cannocchiale. Tutti i principali crateri sono ora visibili, tutti i mari sono distinguibili ed sono identificabili i diversi bacini. Le catene montuose principali sono in parte distinguibili, ed oggetti più piccoli devono essere cercati indirettamente in base all’ombra che proiettano oppure alla luce solare che riflettono.
Da questo punto di vista è importante capire che la Luna va osservata nelle diverse fasi del mese lunare per sfruttare la luce solare radente in prossimità del terminatore. Intorno a questa zona è possibile distinguere molto più chiaramente i rilievi (e vedere per esempio, nella zona ancora buia, le vette delle montagne illuminate dal sole). Perciò prima di iniziare l’osservazione in una determinata serata, è necessario sapere in che fase si trova la Luna e capire su un atlante lunare quali sono le zone interessanti in prossimità del terminatore.

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Usando il binocolo o telescopio è importante imparare ad orientarsi sulla Luna usando i luoghi più famosi riportati nell’immagine qui sopra (l’originale deriva da Wikimedia Commons). Soprattutto quando la Luna è quasi piena va ricordato che i “raggi” che emanano dal cratere Tycho possono far pensare che il polo Sud della Luna sia proprio in quel cratere. Ovviamente non è così, come è possibile vedere in questa illustrazione del sistema di coordinate cosiddetto selenografico. Avere una buona idea delle coordinate sulla Luna è importante perchè le useremo molto per definire le zone che ci interessa far fotografare dalle sonde GRAIL.

La Luna con un telescopio un po’ più grande

Se si usa un telescopio un po’ più serio e si aumentano gli ingrandimento dell’oculare con cui si osserva, allora si possono visualizzare delle porzioni del disco lunare. Anche in questo caso occorre osservare, di solito, in corrispondenza del terminatore per poter usare i contrasti tra ombre e aree illuminate per capire meglio la forma di ciò che stiamo osservando. E ovviamente occorre sempre conoscere bene la zona che si sta osservando per capire meglio e cercare bene particolari come valli, singole montagne, spaccature nei mari.
L’utilizzo di uno strumento più potente dovrebbe sempre essere preceduto da uno studio della Luna in generale effettuato con un binocolo per poter acquisire familiarità con l’intera superficie visibile. Va poi considerato che ad ingrandimenti elevati il telescopio, che è montato su un treppiede, deve essere anche continuamente guidato per compensare la rotazione della Terra che rapidamente porta la zona che stiamo osservando fuori dal campo visivo. Insomma, usare uno strumento più potente vuol dire avere sicuramente più possibilità, ma anche lavorare di più.

Alcune regole per l’osservazione

Osservare la Luna non vuol dire “guardare” la Luna. Vuol dire capire cosa si sta osservando, riconoscere gli oggetti su una mappa, pianificare l’osservazione decidendo in anticipo cosa si potrebbe vedere e, soprattutto, mantenere un piccolo diario delle osservazioni (data, ora, luogo e risultati dell’osservazione).
Un buon modo per imparare e ricordare quello che si osserva è anche quello di disegnare ciò che si sta osservando usando dei fogli con già stampato un cerchio di qualche centimetro di diametro (da 5 a 10 cm), entro il quale rappresentare a matita i particolari più interessanti. Questa pratica di disegnare ciò che si osserva al telescopio (o binocolo) risale addirittura a Galileo e molti astronomi usano ancora questo metodo per catturare quello che l’occhio umano riesce a notare.
Perciò per osservare serve:
  • trovarsi in un luogo buio o almeno schermato da sorgenti di luce diretta (è importante per esempio che non ci siano luci o lampioni che entrano lateralmente nelle lenti anteriori di un un binocolo, o nei nostri occhi: questa luce, anche se non diretta, rovina la qualità dei dettagli che si riescono a osservare);
  • avere a disposizione un qualcosa per appoggiare un quaderno per le note e/o una tavoletta su cui disegnare;
  • avere a portata di mano matita e gomma, e un orologio;
  • procurarsi una lampadina molto debole che non guasti l’adattamento al buio dei nostri occhi (ci vogliono quasi 15 minuti per adattare la pupilla la buio e pochi secondi di luce forte per perdere l’adattamento) - l’ideale sarebbe una lampadina rossa, oppure una lampadina regolabile, o anche una tascabile con un velo per attenuarla;
  • avere disponibile una mappa, o un atlante, lunare o almeno delle stampe delle zone che ci interessano in quella serata.

La Luna con Internet

Se il tempo è brutto, oppure non si hanno gli strumenti per osservare la Luna con più dettaglio dell’occhio nudo, si può ricorrere ad Internet per imparare di più del nostro satellite naturale. Il risultato non darà la stessa soddisfazione di un’osservazione diretta, ma se non altro si possono imparare tante cose interessanti e, soprattutto scoprire anche dettagli della faccia nascosta della Luna.
Pasted Graphic
Il primo posto per iniziare ad esplorare la Luna è GoogleEarth, che a dispetto del nome offre anche la possibilità di esplorare la Luna (e Marte). Il programma si scarica facilmente e si può installare in assoluta sicurezza sul proprio computer. Sulla barra strumenti del programma c’è un pulsante che permette di commutare tra Terra e Luna (oltre che Marte e Cielo). GoogleEarth/Moon offre anche la possibilità di osservare dei filmati realizzati con immagini prese dalla sonda giapponese Kaguya e di esplorare i siti di atterraggio delle missioni Apollo. E’ anche possibile marcare i posti che ci interessano di più (cosa che sarà probabilmente utile per pianificare le esplorazioni di MoonKAM).
In generale ci sono anche altre risorse da utilizzare su Internet, ma in italiano c’e’ poco o nulla. Per esempio ci sono questi due semplici atlanti lunari, uno dei quali con immagini tratte da una mappa lunare classica:
Questo è invece troviamo dei siti che raccontano diverse cose sulla Luna:
In Italia purtroppo si tende di più a sfruttare il lavoro degli altri piuttosto che creare qualcosa di nuovo ed originale. Anche le pagine di WIkipedia in italiano relative alla Luna sono molto scarse, mentre quelle di Wikipedia in inglese contengono moltissimo materiale utile: un buon esercizio per imparare a leggere l’inglese che non è così complicato come può sembrare (può essere utile però un dizionario e su Internet è comodo WordReference).